4 1 2009
mi abbagli
il riflesso lucente del sole sui campi di neve sui prati ondulati
non lontani
dal cielo in alta montagna morbidissimamente bianchi
sei tu che mi scaldi e mi abbagli adesso che comunque mi manchi
e gli alberi spogli non sono né barriera né filtro ai miei occhi
sono vani infatti e sciocchi i tentativi di distogliere il pensiero da te
mia sorgente di luce di tepore nelle ore più buone del giorno
e tu temi di non essere regina mi accusi ti tenerti seconda
è tale invece l'onda di bellezza tua che mi porta in cima al crinale
da fare te sempre prima mia causa di incanto che se mi volgo
di lato questo prato di neve ha un tuo tale scintillio di cristalli
da sembrare un cielo stellato un prato fiorito di corolle di perle
e tu dici ti senti satellite mio non stella di bellezza primaria
mentre io sono qui all'incontrario a rincorrerti a specchiarti
e saltello come un riflesso di luce tua ovunque le perle tue
pulsino e parlino la tua luce scintilli il tuo calore mi chiami
sei tu il sole che amo tu non dici mai che mi ami ma
un tuo gesto qualsiasi governa la mia vita per giorni
tu sei il prato il manto di neve in pendio nel suo mezzo io
sono il faggio grigio e spoglio la mano che spunta dal polso
che chiama te il cielo che amo ed insisto a chiederti amore
quando mai dirai tu che mi ami mentre intanto con piccoli gesti
mi chiami e io nuoto col bagliore negli occhi dove credo tu sia