pittura fonetica
vetrina 2:
scialle
tempesta
magi
nato
specchio
canarini
lampada
perché
vortice
coda
hai
mai pensato anche solo un istante come donna ed amante di vestirti di me come uno scialle una serata di gala attorno alle spalle signore elegante? |
io
sono la tempesta nel deserto, amore, sono venuto a tentare di trattenerli a terra con la mia furia di rosso e nero nel cielo chiudendoli per tre giorni almeno in cinque metri di visibilità nel mistero della condizione umana, nella coscienza |
con
tre cammelli e tre re è innocente la stella d'oriente porta al sè ed il presepe è proprio il tuo corpo |
figlio,
nato a gennaio con grande fatica per tua madre in beffa alla morte divino nel dono in ritardo ma dono sei figlio, sei mirra sei uomo internazionale nel nome un re |
la
realtà è uno specchio del tuo io vede l'occhio tuo di dio |
accanto come i tuoi seni appollaiati sulle costole intirizziti come due canarini io e te |
come
un'aureola domestica la luce della lampada tiene le nostre teste coronate assieme tra la penombra e la tavola |
ti
tengo davanti agli occhi trafitto dai tuoi che mi chiedono perché e che il resto del mio tempo sia un tentativo estremo di dar loro una risposta |
avvolti da un vortice vivo |
ieri eravamo due gatti neri e la tua coda era il mio baffo |