settembre 2010 per te
5 9 2010
la felicità
la felicità
per chi la voglia
è una dimensione interiore
semplice come un fiore
fruibile come una foglia
frutto dell'attesa e dell'ascolto
8 9 2010
affrontando la soglia del dolore
mentre tu dici del suo rinnovo
come sappiamo innanzi tutto io e te
attraversando un velo di lacrime
che tu sei maestra a negare
cerco ancora incontri discreti con te
di cui nessuno sa se non le nostre coscienze
e quelli cui esse saranno aperte
solo per vederci aggrappati al tavolo
mescolati nel piatto dello stesso cibo
con le mura che avevamo costruito assieme
ora rimaste a te, che ci proteggono
e i nostri stomaci nascondono il cuore
dietro al cibo dal mio orto
dalla tua cucina vicino alla tua finestra
coi miei occhi che ti rovistano le rughe
in cerca del lago di quanta comprensione
abbiamo di quello che ti ho fatto capitare
e quella finestra è la prima che guardo
quando vengo
e il parcheggio è il primo che vedi
segnale del mio esserti attorno alle mura
sicura che quando mi hai lasciato le chiavi
mi hai lasciato uno spiraglio a quel cuore
13 9 2010
venire da te
e non trovarti
non sapere dove sei
sapere che sei
nelle mani
di Dio
guardarmi le mie
e sapere dai polsi dalle spalle
dal midollo
che anche queste sono mani
di Dio per te
con cui io ho sempre fatto di tutto
lo dico dal collo
il canale finale
dai calcagni al cervello
se questo non fosse vero
che sia appeso
con un nodo scorsoio al cuore
che non palpiti!
che gli ultimi battiti siano
per correre da te!
che il mio corpo poi bruci nel sole
e nel ricordo
un tuo ricordo di amore
13 9 2010
lo dico sulla tua soglia sulla mia sella
una cosa è sicura
combatto
(con dolcezza) la paura
che ogni mio atto
sia atto di amore
lo detto l'ho fatto combatto
pulisco accarezzo ogni foglia
sono sempre a cavallo
i mulini a vento lo sanno
d'essere solo fantasmi
non mi spavento di niente
non impertinente cosciente!
don Quisciotte io sono
non teme le botte dell'aria
la mia lotta è interiore
Dio non voglia che io abbassi la lancia
combatto col cuore
il mio campo aperto è la vita
mia e di chichessia sia in rapporto con me
porto tutti all'orizzonte a vincere
sul mio cavallo c'è un posto per te
13 9 2010
sei posata sulle foglie
sui fiori
sui cuori
cadono
appassiscono
si affievoliscono
ma io parto
non temo l'infarto
io porto
ogni soffio di vita da te
nella tua direzione mi spengo
ma poi spingo
e rinasco con te
13 9 2010
sono un albero
che non si può muovere
ma se sto piantato nella mia vita
sono al centro dell'universo
tutto mi risponde con amore e senso
e questo è un pensiero nuvola venuto a me nella pioggia
ora voi vedete come me tronco rami e foglie nuvole
e vento
frutti farfalle vespe api sole e pioggia e desiderio di cielo
ma poco sapete di me delle mie radici della linfa
della mia chioma capovolta di come io succhio
alimento dai sassi
e resisto alle tempeste
di cosa dice
a me la montagna
di come noi irridiamo
al facile giudizio esteriore
di come noi guardiamo
specchiandoci in ogni essere a noi attorno
diretti nel loro cuore dove si vince o perde ogni battaglia
di quello che uno è non quello che dà anche se dal frutto conoscerete la
pianta
se uno sarà albero o senza rammarico cespuglio
erba lussureggiante giaciglio e paglia
13 9 2010
alla fine, non è da quello che faccio con gli altri che mi devi giudicare,
ma da quello che faccio con te, se ti amo
14 9 2010
piango perché ho paura di perderti
ma se pianto i piedi nell'amore
mi sorreggo il cuore
le foglie mi parleranno di te
e mentre alcune cadono piangendo
altre nasceranno spingendo
e il nostro tronco acquisterà un nuovo anello
e saremo ancora più uniti
altro che separati
perché i rami si sono divaricati
e c'è sforzo
non ho più paura di niente
perché il male è solo vuoto
basta riempirlo
e qui c'è un tronco che spinge
e l'unica inesauribile fonte di energia
nel cielo dall'acqua nella terra è l'amore
in cui mi immergo fino al collo
alla corona delle radici
alla corona dei rami
vi resto in ammollo
finché mi passa la nostalgia
perché niente si perde in amore
nessuno può portartelo via
14 9 2010
binario
sei in viaggio in vacanza senza me
perché più non merito il tuo letto
la tua confidenza piena il sospetto
che io non possa più essere tuo
non mi dai la tua schiena al contatto
ma vai in viaggio in vacanza senza me
per anni eravamo un binario
correvamo paralleli assieme
velocità e felicità portavamo
non solo il nostro vagone
un treno al proprio destino
la destinazione era amore
ora voglio provare che stretto
un binario è sempre un binario
rotaia accanto a rotaia
anche il cane che abbaia lo sa
il treno è lo stesso che va
e quei due sono sempre un binario
15 9 2010
quando apro gli occhi vorrei vederti
come il sole che si affaccia all'orizzonte
vede la valle o la pianura
e tu sia sicura di non essere sola
sorride nei suoi raggi arrivando
fino a te
tu lo senti sulla faccia o sulla pelle
fino sotto al tuo vestito
tu lo senti
e lui è finito dove deve
tu lo senti
e lui ha senso
15
ero una volta sul tuo seno
ora non posso
sederti accanto nel treno
ma se mi lasci
siederò nel vagone vicino
di dietro o davanti
se fosse troppo
andrò più lontano
di sotto
sarò nelle ruote del treno
nel sussulti sulle rotaie
a chiamarti
se ancora
hai il ronzio nel cuore
e sordo dolore
sarò il fiume nella valle che percorri
che ti accompagna
che ti culla alle spalle
se anche questo
non lenisce il dolore
sarò nella campagna o mio amore
non mi scampi
dovrai pure mangiare qualcosa
che venga dai campi
se vuoi rompere l'assedio
allora mordimi
spremi tutto e poi sputami
dammi in testa un binario
denunciami al capo stazione
mettimi sotto alle traversine al tuo treno
lascerò anch'io un segno
feroce inciso al tuo cuore
dolcissimo sotto il tuo seno
13 9 2010
quando il giorno si chiude
e quel giorno nessuno dei miei cinque sensi
ha potuto incontrarti
non ho potuto toccarti baciarti annusarti
nemmeno vederti o sentirti
il mio cuore che con lunga consuetudine
aveva costruito un nido con te
pigola pietoso perchè
ha bisogno di una corazza
gli farà da scudo la notte e penserà
che ogni stella sarà da te una carezza
16 9 2010
dalla sedia vuota che vedo a me accanto
mi assedia il pensiero di averti vicina
da quando sono partito per dove
non potevi venire con me e ora sto
trasformando il pianto nell'incanto
di averti sempre vicina con me
come la Vita che ho dentro l'Amore
che tutto sorregge come
i morti che porto alla testa
come una corona di stelle
che dalla coscienza sussurrano.
Tu sei viva e in cammino
e ti vedo regolare ma non siedo
a lungo con te come ancora vorrei
tu non siedi con me perché
non ci vedi chiaro e io aspetto
a quattro gambe ti aspetto
di una sedia che in silenzio ti aspetta.
16 9 2010
io vorrei spiegare discutere analizzare descrivere sedere e parlare
come se tutto non fosse già detto e capito e soltanto invece
non bastasse aspettare che l'amore trovi il coraggio di inventare
qualcosa di nuovo e assoluto perché frutto di un nostro accettare
quel che siamo
e che nonostante tutto quello che si possa dire o pensare
ci amiamo
la borsa vuota aperta di carta color carta fuori rossa appoggiata casualmente
sul tavolo siamo noi in attesa di decidere cosa ci mettiamo dentro la vita
forse nudi noi stessi come siamo attenti a non sfondarla leggeri e lasciamo che
chi ci ama ci prenda e ci porti oppure anche diciamo vorrei sempre con te