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1 Immagini da "Dolcino e Margherita" di Giovanna Sartori  

Interpreti  Rosa e Alberto.
Stefano Cattoni il chitarrista.                              segue seconda pagina

le poesie che le accompagnano sono invece posteriori allo spettacolo e  composte per le foto da Alberto




il macigno 
che ti pesa sul cuore
il mio petto
che tu hai aperto

riuscirà la tua bocca
nel capolavoro
di dire la sola parola
che scioglie l'equivoco?

tu dici a me stammi vicino
poi dici vammi lontano
ma io ti ho già detto tutto
ti amo

il fiume del tuo dolore
lascerà una levigatura
indelebile
sulla pietra del mio cuore


io guardo la direzione della roccia
tu del mio braccio
verso il tuo ombelico

lì bisogna tornare a legarsi
col coraggio di non temere le viscere


sei regina che indossa il saio dell’umiliazione
e così ridotta non capisci
se sia tuo nemico o amico
chi ti toglie anche l’orgoglio dei calzari

se sia una costrizione o un invito
il piede nudo sulla roccia
saggezza o offesa






posi il piede in avanti
con prudenza e leggerezza
eleganza e fermezza

non vuoi calpestare e offendere

ma nemmeno rinunciare
al diritto d'essere accolta
dai piedi alla testa



dopo che tutti i carri di battaglia
mi hanno rugato la fronte

voglio da te
la rotondità dell'oliva
ruggito
e raglio di dolore
il nitrito della zebra

tu non aggredisci me o viceversa
ognuno è dilaniato dentro

dentro di noi troviamo
il dono
di non temere l'altro

ilbianco e il nero sono
sullo stesso fianco
sullo stesso addome della zebra




lo dico col braccio alzato
pugno stretto
sei tu la mia famiglia
bianco su nero
il cuore nel petto

che il cielo mi fulmini
se non fosse vero




nei giorni dei miei capelli
d’argento come gli ulivi
chiamami
signore dei miei sentimenti
padrone
di quel che è mio sia tuo
e noi di tutti


sola con i tuoi pensieri
dici una cosa, sai,
e fai l'opposto
la pensi debolezza ed è saggezza

sola con i tuoi pensieri
la cosa è realmente non voluta
difesa contro la colpa
ma quale colpa è
il bisogno del sogno?




maledetto sia il primo giorno di colpa

colpa non hanno i gigli
né i fiori del campo

colpa non hanno i figli e le figlie
della luce
sono pietre i nostri corpi o sono piante?
si alza linfa dentro
o solo sopra scende?
e cos'ha il sangue per andare in circolo?

perché il mio rincorre il tuo e il tuo il mio?
specchiati negli occhi
e nell'obiettivo di chi ti ama

vedrai nelle loro fotografie
stregonerie d'amore

e quanto sei bella
nelle loro pupille

cammini tra la gente
guardando il sole

perché cosa puoi prendere
o dare loro

se non quello che viene dall’alto?


da dietro davanti
quanti tentativi
per far combaciare 
i due lati del guscio

e possa tenere 
il segreto prezioso


quale crepa profonda
quale offesa
attraversa la tua vita
fino a noi qui vicino
da essere ancora divisi

sì che solo il gelsomino
e il nostro sguardo
tentino il guado?

musica per l'amore
anche se gli amanti sono solo in cornice al concerto
o amore per la musica?

sintassi inconcludente
perché l'amore vero è un fuoco
che si propaga come le scintille in un falò
le olive come note in un uliveto
dall'ombra
io chiamo il sole
su di te
a vestirti
a spostarsi su di te
a frugare le tue pieghe

come farebbe il mio amore
che finora è solo nel raggio



uno accanto all’altro ancora vivi
condannati al martirio di avere
spalle e testa, ginocchia e piedi, tagliati

dall’addome ci dobbiamo salvare
nel diritto originario alle rose
a Dio non serve alcuna condanna
è quella scimmia d'uomo
che ne fa grande uso

il bene è solo buono
e anche in fondo al cuore
c'è solo perdono

giudizio colpa e condanna
è reticolo di zizania
in noi da estirpare

compresa o non compresa
ogni circostanza è dono
di cui ci è dato ringraziare

in attesa della rivelazione
di ogni senso
e sarà
illuminazione




non dirmi che ti umilio, amore,

comunque ti ammiro

in te scruto
quanto soffra il sole





evocare una storia
impararla a memoria
può unirci in una goccia
saldarci in uno strato di roccia

 

 

 

l'amore è un capolavoro
e la più alta forma d'arte

tu chiudi gli occhi 
e ringrazi Dio d'esistere

io vedo quanto sei bella
e la camicia mia si apre alla tentazione

la musica si stupisce
e rincorre l'emozione delle note

l'autrice riconosce il nostro amore 
nella sua storia

il pubblico capisce
che la sua vita è qui ripresa

tu sei sorpresa
d'essere stata l'avvio di tutto

e sorridi


infilarti le dita tra i capelli
come il tramonto infila raggi tra le nubi
poi attendere che il fuoco si assopisca
per scenderti la schiena 
fino a dove il braccio dica
e mi tenga la tua mano

il tuo corpo già mi guarda innocente
il tuo sguardo sta abbassando la maniglia
la tua mente è ancora fuori dalla porta
incerta se entrare


 

io ti chiamo fuori strada
e tu resisti
così mi spingi negli abissi
ed in compenso da me esigi
ch'io cammini in punta di piedi di vetta in vetta
cercando te
e così dimostri
che per te
per essere con te
 nulla è impossibile

 

le persone buone
si tengono

e così tengono il timone




io parlo inutilmente
come chi si arrampica e cade
e tenta un gesto

tu mi guardi muta ed immobile
le mani legate dietro
il petto aperto all'offesa

tenti un'antica imprecazione
col sospetto acuto
di totale incomprensione

persi e impotenti siamo
da oltre noi verrà
luce e calore

ci cucirà nello stesso fascio