solitudine sublime e feroce                                                          torna a manoscritti

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mi impasta il pensiero di te
quando sono tra i monti
quando sono in pianura
ti si dovranno riempire gli occhi
giostra
bianca macchia di latte
queste pagine svolazzanti
primo il pesco
forsizia
secondo il pruno
terzo il ciliegio
i petali degli alberi fioriti
baci al cranio
come è soggettivo
Gesù l’hanno inchiodato
polline


continuo a vederti amore
l’eterna domanda
mattonella
come è vero
qualsiasi
punto di domanda
giungla
metà
non senti sia tempo
tronco 
polvere
sopravviverti
se mi dai il verde
da finire