per Marianna, Mirco e il coro dei ‘musici cantori’

fino al gesto finale dell’inchino

ora taccio 
perché il coro dei musici cantori
prenderà il pubblico in braccio come un bimbo 
a dirgli ‘vita brevis est’ 
che la coralità è femmina
come la momentaneità della voce sa 
e perciò spasima s’appoggia in polifonia 
s’appiglia al contrappunto perfino del violino 
fugge e rincorre e tiene quell’istante a dirti 
di quante foglie è la foresta e il prato 
del vento di Novak moderno ed antico 
volo di rondini cui appendere il bucato
mentre Mirco, maestro 
di questo umano circo, 
tira i fili dei respiri con un sol dito
cui è appeso il canto 

e i bassi già sfumati sono la base stessa
di quanto sia complessa 
la nostra vita oltre i confini e il tempo
fino al gesto finale dell’inchino 
dove il coro 
dopo il volo su e giù dello spartito
dice è finito questo mio respiro
tienimi, se vuoi, vicino, in mezzo al petto 
dove ti spazzolano i miei capelli, ora ti aspetto 
al prossimo nostro canto


22 dic 2004