da Lungo il Greto del Leno  di Alberto Sighele
Along the Leno's gravel-bed          Campanotto Editore



ti allinei nel filare con asburgico rigore


vino che pendi come vita ovunque
attorno a casa mia sui pendii nelle vigne,
che per smentire la tua fama traballante
ti allinei nel filare con asburgico rigore
e ti appoggi ora ai pali di cemento
dal tirante sostenuto in equilibrio
sfidi il vento,
sei umano non divino
se schiumeggi come mosto contro il secco
dell'estate in foglia verde e svolazzante

come un grappolo eri bambino
ora sei già vino
che bruci le tappe
che spingi nel tappo

sei impaziente
se prometti euforia per il futuro
e mi succhi nel presente
su di te come passione,
mi perdoni ogni passato o lo sospendi
come il sole che tu prendi
e la tua ombra è coperta corta
se d'autunno arrossirai orecchie
e foglie e naso
e sarai nudo nella bottiglia
coi furori dell'estate

come un grappolo eri bambino
ora sei già vino
che bruci le tappe
che spingi nel tappo

deve inpennarsi
il cavallo del mio cervello,
puntare i piedi
prenderti con moderazione
vino fratello, come la vita
che impregna di sé il palato e le narici
come gli amici e i nemici da non prendere
con foga o morirò giovane

e in un sol bicchiere
mi annego nella metafora del piacere
da gustare a lungo
nei baci e la carezza
il sapore il profumo e la saggezza
di chi nell'amore di una donna sola
sa godere un harem

luglio 98