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da Essendo Tondo di Alberto Sighele
con prefazione di Alex Zanotelli

una terra che era tua tutta pietra

Le paure di tutti in Palestina dietro l'altissimo muro invisibile 
di odio di reddito di accessi d'urgenza bloccati col mitra 
Prigione di improvvisa presenza di uniformi di schizzi di sangue 
di schegge di pietra di crateri nei muri veri sfondati nei gemiti 
di bare funerali e bulldozer onnipotenti che scavano 
baratri e fosse In una terra che era tua tutta pietra Da sotto 
i tuoi piedi ora frana E tu crolli in frammenti di figli perché il loro
ha rubato la storia tua e come Sansone crolli il tempio del corpo suo
in un tuo massacro E voi criminali di ieri a guardare
il labirinto di territori occupati dall'Ebreo scappato al vomito 
europeo al risucchio del mare Che ha preso con un sogno la polpa 
di Palestina   per loro catastrofe   col dollaro sonante e il terrore
Apro la porta e mi trovo tra i piedi le macerie dell'attacco 
israeliano dall'aereo dal missile dal veicolo armato Abbasso 
la maniglia e detona l'esplosione di anni di occupazione militare
Apro la memoria torno indietro nella storia e l'olocausto brucia altri
sull'altare sparge mostri E' lo stato è il potere che manipola paura
con propaganda più violenta agli altri imputa quel che ha fatto fin da ieri
E gli imperi non crollano se le formiche non si spostano tutte assieme
prima d'essere schiacciate non afferrano il destino col coraggio dentro i denti
Mi appare in una chiesa una via crucis con ancora quelli schizzi sopra i muri 
di un neonato da entrambe le due parti Ma so che una è un macigno sopra l'altra
E la scatola televisiva delle feste mi porge il biglietto fortunato
di lotteria Ma quello è un massacro e follia anche mia
Il bigliettino da aprire sono io Fanne tu    aereo di carta
o palline per le dita Se è troppo farne vecchie bianche colombe di nuova pace.

dicembre 2001                              

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