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Svettanti nel cielo per l'ultimo attimo

Dall' orizzonte della prateria o dell'oceano ignari
si alza la lama della vendetta alla gola delle vittime
e l'aereo civile al laccio violento è virato 
a falciare alle costole con ala di fuoco 
le dita a vittoria delle torri gemelle 
svettanti nel cielo per l'ultimo attimo.

Come la sciabola di Custer aveva squarciato 
alla tenda pellerossa la pelle tesa di pancia
di donna in attesa -e le ossa dei genocidi 
sono sotto i piedi di tutti-, così re e religioni 
d'Europa per primi si purificavano la soglia 
spazzando allo scolo dell'oceano i dissidenti e le teste.

Oceano che pure ha ingoiato gli oppositori a Videla
da elicotteri militari sospinti a cadere nei flutti 
fenicotteri di giustizia colpiti nel volo 
sulla atlantica fossa comune dei vascelli schiavisti.
E del maremoto-violenza questo colpo di coda 
è solo sequenza da costa a costa e non basta.

Dall'orrenda fontana di fumo e di fuoco si gettano
dalle finestre con zolfo negli occhi zampilli nel vuoto
poi i centodieci piani collassano vertebra su vertebra
e dal tripudio di affari di vetro e di ferro in schianto 
un eroe mostruoso per il delirio dei potenti macina 
nel proprio martirio il pianto di migliaia d'innocenti. 

Scaraventati dal turbine di polvere di cemento 
dalle schegge dell'est agli strati rocciosi dell'ovest 
verniciati di plasma umano investiti dal terrore
urliamo ognuno è americano palestinese israeliano 
iracheno o afgano e il mondo non sia la mela 
di New York schiacciata sull'asfalto della guerra!

L'elemento minerale nei millenni che rimane
di noi nei livelli compatti di roccia, non sia il solo!
Ma l'angoscia di sfuggire alla pressa dei secoli 
sulla soglia del tempo così corto ci faccia sedere
a pensare prima che ognuno di noi sia già morto
se il destino di ciascuno e quello collettivo 

non sia quello ancora di tener vivo in ogni donna 
e uomo la fiamma di giustizia e di pace dei profeti
e di chi, prima d'essere ucciso, aveva un sogno!

settembre 2001


Hovering high till their time is over

From the skyline of unaware prairie or ocean
the blade of vengeance rises to the victims' throat 
and civilian planes to violence leashed are steered
so that fire wings slash at the ribs
of v-shaped Twin Towers of victory
hovering high in the sky till their time is over.

Just as Custer's sabre tore open
the tepee's tight hide and the belly
of redskin mother with child -and genocide bones 
are buried under everyone's feet- so  kings 
and churches of Europe first cleansed their door-steps
sweeping dissidents and heads into this ocean gutter.

An ocean which also  swallowed up Videla's opponents
from army helicopters dropped into the waves
flamingos of justice shot down in their flight
into the Atlantic mass grave of slave-vessels.
And in  the seaquake of violence this  strike is but
a sequence from coast to coast and won't stop.

From the dreadful fountain of fire and smoke they leap
from windows sulphur in their eyes cascading into the void
then  110 floors collapse vertebra upon vertebra
and out of the triumph of business steel and glass crashing
for the frenzy of the powerful a monster heroe  in his own martyrdom grinds  the weeping of thousands of innocents.

Hurled by the concrete dust hurricane from the splinters 
of the East to the rocky layers of the West
spattered in human plasma by terror attacked
we shout as loud as we can we are all Americans Palestinians Israelis Iraquis from Afghanistan and the world will not be
New York apple  crushed on the tar road of war!

Let not the timeless mineral element in us
be the only thing to remain in the thick layers of rock!
But in the anguish to escape the grip of centuries
on the doorway of time so short let us sit 
in thought before each of us is dead whether
our individual and collective destiny be not 

to keep alight in every woman and man
what was said for peace and justice by the prophets
and by the one who before being killed had a dream.

September 2001