Carlo Marcello Conti
da Lungo Il Greto
del Leno
Campanotto Editore
Introduzione
Lungo il Greto del Leno come è già accaduto a Spoon River e sul Ledra ho sentito i cubetti di porfido sconnettersi, le grondaie tubare. Allora il centro storico con la pelle di un'oca dietro quelle ombre che passano sui muri, quel sole della scrittura che ti segna ogni giorno. Un diario sul Corso. A spasso tra le righe. Tra le auto che davanti alla posta urinano olio stracotto durante le soste, durante qualche consiglio comunale. Nel vano di un carrello di un aereo proveniente dalla Guinea è spuntato da quattro granelli di terra là incastrati un fiore umile più utile alla povera situazione di provenienza che a tutta la valle stretta davanti all'edificio manifatture tabacchi che rischia la chiusura nonostante la elevata meccanizzazione. Forse la differenza del costo della manodopera in certi paesi dell'est o dell'estremo oriente. Forse è solo più fame nel sangue. O dove le tapparelle restano alzate. E le case sfitte sembrano avere occhi aperti al bisogno sociale. Chi è il più verde. Un giorno dovrà accorgersi con te che al letame bisogna ritornare. Altro che bandiere e barricate.La vita se tale deve rimanere ha il suo ciclo. A tutto c'è un limite. Tutti abbiamo una famiglia. Tutti. Spegni il motore e pensa. I milioni non sono come gnocchi. I progetti come bersaglio del tiro al piattello e noi i consiglieri come birilli che tra i balocchi devono fare quadrare il cerchio nel circo tra befane e carnevali. Pensa con questo cervello morente di noia. Quello che sarà vino ancora appeso nella pianta con asburgico rigore attorno alle nostre case promette un poco di allegria. Spinge nei tappi la sua raggiunta maturità solo ieri bambino nei grappoli. Non sarai più solo quando apri il libro, quando sopra il bancone quell'insegnante sembra un fiume perenne e continua a dare avvisi parole, compiti ed occhiatacce, ma anche consigli, rimproveri e minacce. Tra il mio orto e tutta la valle c'è il sapore della stessa terra che mi attira. Non è un inganno, ma la misura giusta per l'uomo che tutto ancora può calcolare con i suoi passi. Bambina mia che corri come il vento. Cosa pensi nelle lunghe ore di allenamento. Dopo una giornata con te ho capito come due montagne vicine facciano una valle. Dove tutto è già passato in un poema, d'un fiato. |
Carlo Marcello Conti
Introduzione a Lungo il Greto del Leno, Campanotto Editore